La cittĂ ha origini etrusche, testimoniate dai resti di palafitte presenti sul territorio del vicino lago di Vico e dalle tombe etrusco-romane in localitĂ Barco.
Nonostante l’accertata presenza di un insediamento già in epoca antica, le prime notizie certe di Caprarola sono datate intorno all’ anno mille.
Questo molto probabilmente perché la zona, proprio come i vicini Monti Cimini, era ricoperta da una selva impenetrabile alla quale tra l’altro furono legate leggende terrificanti.
Solo nel 1223 si ha testimonianza scritta dell’esistenza della cittadina e di una confraternita religiosa denominata “della Croce e della Disciplina”.
L’ alternanza di grandi famiglie, quali gli Orsini, i Vico, gli Anguillara, si susseguì dal XIII secolo al XV secolo, fino a che nel 1435 la cittadina non tornò sotto la giurisdizione della Santa Sede.
Cinque anni dopo, nel 1440, il feudo venne acquistato da Everso Anguillara, per passare poi alle famiglie Rovere e Riario.
In questo periodo la città cominciò a rifiorire e a popolarsi; l’avvento della famiglia Farnese all’inizio del XVI secolo, con Papa Paolo III Farnese, segnò la nascita di una delle epoche più floride della storia di Caprarola. In questo periodo infatti, Caprarola che diventò uno dei più importanti centri rinascimentali della Tuscia.
Qui i Farnese costruirono quello che ancora oggi è il simbolo del borgo viterbese, il maestoso Palazzo Farnese che domina la Via Dritta e l’intero centro abitato.
Gli architetti e gli artisti più famosi dell’epoca tra cui il Vignola, si impegnarono nella realizzazione del Palazzo e nella complessiva riorganizzazione del nucleo urbano, con la costruzione di nuovi palazzi signorili, di una lunga strada ai piedi del Palazzo e di una serie di fontane monumentali che ancora oggi arricchiscono il borgo di Caprarola.
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