Legato a Viterbo, di cui fu Castello con statuto autonomo, Celleno si estende su di uno sperone tufaceo che separa due bacini idrografici che si stagliano lungo il Tevere.
Celleno è un piccolo comune situato tra il Lago di Bolsena e il Lago di Alviano.
Nel 1316 subì un assalto da parte delle truppe orvetane, capitanate da Poncello Orsini. Qualche anno dopo, nel 1329 divenne proprietà di Orvieto fino a che nel 1392 non tornò possedimento di Viterbo.
In particolare divenne feudo della famiglia Viterbese degli Alessandri e in seguito venne assegnato da Bonifacio IX a Silvestro Gatti in vicariato perpetuo. Rimase della famiglia Gatti per circa 100 anni.
Successivamente Papa Alessandro VI lo assegnò ad Antonio Morton di S. Anastasia, con grande rancore di Giovanni Gatti.
Estinta la famiglia Gatti, dopo varie vicisitudini, nel 1527 Papa Clemente VIII affidò Celleno al Cardinale Franciotto Orsini. Celleno rimase proprietà della famiglia Orsini fino al 1580, anno in cui venne affidato alla Camera Apostolica.