Aquependente è conosciutissima per i numerosi prodotti tipici ed uno tra i più noti è sicuramente il farro del pungolo. E’ una varietà locale di cereale che viene coltivata sopratutto ad Acquapendente e nei paesi vicini. Viene consumato da secoli nell’alta Tuscia e, secondo la tradizione viene usato per cocinare una minestra insieme alle lenticchie. Attualmente, anche se non è facile, si può trovare in commercio già pronto al consumo.
Caratteristiche Enogastronomiche
Il farro del pungolo non è altro che una varietà locale del conosciutissimo frumento appartenente alla famiglia delle Graminacee. Viene anche chiamato “frumento vestito” in quanto, a differenza del grano, dopo la lavorazione il cariosside rimane coperta dalla glume e dalle glumette, infatti per essere utilizzato deve subire un ulteriore processo di lavorazione.
Viene coltivato in un piccolo territorio di circa 3-4 ettari nell’alta Tuscia ad una altitudine di circa 400 metri.
Dal punto di vista nutritivo il farro è un cereale che si digerisce più facilmente rispetto agli altri.
E’ un alimento ricchissimo di vitamine, come ad esempio la B, la D, la E e la K, ma anche di fibre e molto ferro.
Storia
Il farro del pungolo deve il suo nome all’omonimo attrezzo usato dai contadini per incitare le i propri animali. Viene chiamato così a causa di una storia successa nel 1166. Si dice che in quel tempo il popolo di Acquapendente era oppresso dal tiranno Federico 1 Barbarossa.
Un giorno un contadino, mentre stava lavorando nei campi, sentì l’adunata per andare a combattere il nemico. Non avendo niente con cui combattere, prese il pungolo ed andò a combattere usandolo come arma.
Quel giorno il popolo di Acquapendete sconfisse il nemico e ci fu una grande festa durante la quale fu celebrato l’attrezzo. Da quel giorno questo cereale fu chiamato farro del pungolo ed è conosciuto da tutti con questo nome.