Gradoli, situato su di una collina tufacea, si trova a poco distanza dal lago di Bolsena.
Notizie certe su Gradoli, si hanno intorno al 1113 d.C., quando Matilde di Canossa, donò alla Chiesa una serie di possedimenti, tra cui il Castrum Gradolarum, che costituivano quella che viene indicata come Val di Lago.
Il Castello di Gradoli era imponente e fortificato, possedeva una rocca e probabilmente un fossato, ora trasformato in strade e piazze, ma di cui ancora è visibile la forma.
Nel XIII secolo la Chiesa si trovò in contrasto con Orvieto, che da tempo anelava il possesso di queste ed altre terre circostanti. Durante questo secolo si alternò il dominio della zona da parte della Chiesa e da parte di Orvieto.
Le controversie continuarono fino a che le due parti non trovarono un accordo per reggere insieme il dominio sulla Val di Lago.
Stufi di avere due padroni, gli abitanti di Gradoli e degli altri paesi, provarono, con scarsi risultati a ribellarsi.
Nell prima metà del XIV secolo, Gradoli subì un grave saccheggio, ad opera di Ludovico il Bavaro. In questo periodo un manipolo di 300 concittadini validi alle armi, provarono a resistere all’assedio e alla distruzione, ma dovettero arrendersi per la fame.
Nel XV secolo, il paese venne poi diviso tra Papa Eugenio e la famiglia Farnese a cui nel 1505, passò in vicariato perpetuo.
In questo periodo Gradoli rifiorì e divenne uno dei principali centri del Ducato di Castro. Nello stesso periodo Papa Paolo III prese Gradoli come sua residenza e fece abbattere le rovine del vecchio castello, costruendo la sua nuova residenza, il Palazzo Farnese di Gradoli.
Dopo il declino della famiglia Farnese e la distruzione del Ducato di Castro, Gradoli tornò alla Chiesa e nel 1871 entrò definitivamente a far parte del Regno d’Italia.