L’Eremo di Poggio Conte sorge a 20 km dal centro di Capodimonte, tra Valentano e Farnese.
I cartelli presenti in zona indicano il sentiero dei briganti e una strada bianca da percorrere a piedi lungo le sponde del fiume Fiora.
La valle circostante è destinata al pascolo.
Il fiume si adagia in un letto ampio e sassoso nel cuore di una valle verdissima, in gran parte dedicata al pascolo. E' comune infatti incontrare pascoli ovini e bovini allo stato brado. Seguendo il sentiero che costeggia il fiume, si giunge all'interno di una zona a macchia leggermente impervia, il cui sentiero è assicurato da alcune travi di legno.
Il sentiero termina passando sotto un costone tufaceo, che sembra racchiudere il cielo come fosse il Panteon di Roma. Una piccolo rivolo d'acqua che scende lungo una copiosa chioma di muschio, arricchisce il primo impatto. Alzando lo sguardo dal lato opposto, si può osservare il suggestivo eremo, una cappella scavata nel tufo adornata di affreschi risalenti al XIII Secolo.
Secondo alcuni studi storico-artistici, la zona era popolata da una civiltà di monaci benedettini cistercensi a cui sono dovuti gli scavi nella roccia e le decorazioni pittoriche. Gli affreschi presenti ornano le vele ed i sottarchi della chiesetta rupestre in composizioni floreali, fiori di loto e palmette. Ma ancor più entusiasmanti sono i numerosi affreschi rappresentanti alcuni apostoli e personaggi non identificati.
L'aria conserva quasi inalterata una forma monastica di silenzio e rispetto, dedita alla meditazione e alla preghiera, verso un ideale evangelico lontano da ogni forma di potere.
Una percorso a scale che si arrampica attraverso il costone tufaceo, permette la visita della suggestiva chiesetta e di un successivo vano, in cui probabilmente l'eremita che vi abitava, trascorreva la notte, nonché la vista panoramica della cava naturale a cui si perviene per incontrare questo magnifico posto.