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La Basilica di Sant' Elia di Castel Sant' Elia

Scopri l'arte e l'architettura della Basilica

  • Scopri la Tuscia La Basilica di Sant' Elia di Castel Sant' Elia

    La Basilica Sant'Elia di Castel Sant'Elia sorge su un ripiano tufaceo al centro della Valle Suppentonia.


    La Basilica, oggi monumento nazionale, è realizzata in puro stile romanico, con presenza di elementi di origine lombarda.


    La facciata della Basilica risale al XII secolo ed è adorna di tre portali, parte dei quali è realizzata in frammenti di marmo, forse appartenenti alla Basilica primitiva.


    L’interno è costituito da tre navate e un transetto sopraelevato; le colonne che delimitano la navata centrale sono probabilmente il risultato di ville e monumenti di epoca romana.


    L’altare maggiore è sormontato da un baldacchino decorato da una croce cosmatesca e sorretto da colonne.


    Nella parte destra del transetto sono rappresentate delle scene tratte dall’apocalisse di San Giovanni. Nella parete sinistra del transetto e' rappresentata una Madonna del 1448 di pregevole scuola pittorica.


    All'interno della Basilica sono conservati frammenti marmorei e di sacrofagi di epoca romana. Sotto il transetto si estende la cripta con due ambienti divisi con le tombe di San Nonnoso e Sant’Anastasio.


    La tradizione vuole che la chiesa sia stata realizzata lì dove l’imperatore Nerone aveva fatto innalzare un tempio a Diana Cacciatrice e che ancora prima, nel periodo etrusco, sempre qui sorgesse un Delubro dedicato a Pico Marzio.


    La storia della Basilica si può ricostruire grazie ad alcuni documenti locali e soprattutto alle bolle papali che la nominano, la prima delle quali è datata 1076.


    Nel XIII secolo Innocenzo III annoverava la Basilica tra le proprietà di San Paolo fuori le mura; a metà dello stesso secolo Papa Alessandro IV ne decretava invece il passaggio ai Canonici di S. Pietro in Sassia che negli anni successivi aggiunsero all’antica struttura la torre campanaria.


    Papa Paolo III nel 1540 invece donò la Basilica al nipote Pier Luigi Farnese.


    Successivamente con la costruzione della nuova chiesa di Sant’Antonio Abate la Basilica di Sant’Elia cominciò ad andare in disuso.


    Tale situazione di abbandono continuò fino al 1855 quando crollò il campanile.


    Sotto Pio IX, grazie anche all’insistenza della popolazione stessa, l'accademia di archeologia cristiana incaricò l’architetto Vespignani del progetto di restauro, che si concluse con la realizzazione del cimitero nell'area dell'ex monastero.


    I lavori di restauro si sono conclusi negli anni Novanta e hanno restituito all’intera comunità un tesoro prezioso da apprezzare e custodire.