Il borgo di Nepi sarebbe stato fondato con il nome di Nepe 548 anni prima della nascita di Roma.
Nell'ager falisco, ai confini con i territori di Veio e Cerere, l'antico centro di Nepi sorgeva su di un’ altura di tufo, cinta da due profonde gole, all’interno delle quali attualmente scorrono i torrenti Pùzzolo e Falisco.
Alle difese naturali nei secoli, si aggiunsero fortificazioni e mura etrusche, medievali e rinascimentali di cui ancora oggi si hanno le tracce.
Per la sua posizione strategica sull’antica Via Amerina, vicina all’impenetrabile selva cimina e al territorio falisco/etrusco, Nepi, come la vicina Sutri, subì le conseguenze dell’espansione di Roma verso l’alto Lazio.
Conquistata dai Romani nel 383 a. C., venne trasformata in una roccaforte e fu la sede della prima colonia romana in terra falisca.
Fu oggetto di invasioni da parte dei barbari, contesa tra Goti e Bizantini fu poi distrutta dai Longobardi nel 569.
Dopo secoli di oscuritĂ , nel 1131 divenne libero Comune, al centro di lotte tra famiglie nobili locali degli Orsini, dei Vico e dei Colonna che se ne contendevano il possesso.
Visse il periodo di massimo splendore sotto il governo dei Borgia e successivamente dei Farnese.
Alla fine del XV secolo, proprio sotto i Borgia, venne realizzata la rocca , edificata su disegno di Antonio Sangallo Il Vecchio, ancora oggi visibile e luogo di eventi e manifestazioni culturali.
Nel XVI secolo Pier Luigi Farnese fu nominato duca di Nepi; la sua famiglia apportò migliorie alla struttura urbanistica della città e alla Rocca dei Borgia, finché la città non finì sotto il potere dello Stato Pontificio, rimanendovi fino all’Unità d’Italia.