Lungo il corso del fiume Marta e dei suoi affluenti videro la luce i primi insediamenti relativi all’odierna Tuscania, già a partire dall’Età del Bronzo.
Le diverse necropoli rinvenute nella zona evidenziano la presenza di sette distinti insediamenti a partire dal VII sec. a.C.
Diversamente che altrove, a Tuscania l'aggregazione dei villaggi in un'unico grande nucleo abitativo avvenne molto lentamente, fino a stabilizzarsi alla fine del IV Sec. a.C.
Nelle fasi più arcaiche Tuscania faceva parte del territorio della vicina e più importante Tarquinia che molto influenzò le tradizioni e la cultura locali.
L'uso contemporaneo di tombe a dado e semidado fa rientrare Tuscania nella cosiddetta “cultura delle tombe rupestri di prima fase arcaica”, insieme ad altri centri come Blera, San Giuliano e San Giovenale.
Non mancano segni di altre culture, quali la Vulcente, Vulsiniese, la Chiusina e la Greca, testimoniata da notevoli reperti ceramici d'importazione.
Nel corso del III secolo a.C. anche a Tuscania arrivarono i Romani e diedero vita alla tribù "Stellatina", punto di controllo del vasto territorio circostante che diverrà sempre più importante dopo l’elevazione a Via consolare romana della Via Clodia.
Agli inizi del Medioevo Tuscania fu importante diocesi e proprio il vescovo mantenne poteri civili sul territorio per secoli e secoli.
Esautorato il Vescovo dei poteri civili, Tuscania inizia a vivere lotte interne per il potere, finché nel 1300 Tuscania venne occupata dalle forze del Campidoglio, passando così sotto il suo diretto controllo, per poi tornare, nel 1400 sotto il controllo dello Stato Pontifici fino alla presa di Roma del 1870.