Vetralla, il cui nome si ritiene derivi dal latino Vetus Aula (Luogo Antico), si trova sul versante occidentale dei Monti Cimini, in prossimità del Lago di Vico.
Immersa nel verde della campagna viterbese, Vetralla si popola di boschi secolari nei quali vengono raccolti i famosi funghi porcini. Distese di uliveti, offrono un olio extravergine di alta qualità , celebrato ogni anno nella Festa dell’ olio.
La città , posta vicino allla Via Cassia e abitata sia da Etruschi che da Romani, subì numerose invasioni e saccheggi, tra cui quelli avvenuta tra il 1110 e 1134 ad opera dei viterbesi. Per questo motivo in epoca medievale, venne realizzata un’imponente cinta muraria a protezione della città .
Al tempo dei Romani, l’insediamento venne pian piano abbandonato in favore del vicino Forum Cassii. Nei secoli VII - VIII, a seguito delle invasioni barbariche, anche questo centro si cominciò a spopolare.
Nasce così quella che sarebbe diventata l’attuale Vetralla: un piccolo insediamento realizzato su di uno sperone roccioso che si affaccia sulla Valle di Sant’ Antonio.
Verso la prima metà del VIII secolo, Vetralla entrò a far parte del patrimonio di San Pietro.
Nei secoli successivi, Vetralla fu soggetta al dominio di diversi signori, tra cui gli Orsini, i Di Vico, gli Anguillara e i Farnese, ai quali si deve la costruzione di alcuni edifici della città , tra cui il Castello.
Dopo il dominio di queste famiglie, divenne un possedimento della Camera Apostolica, ma ebbe con lo Stato Pontificio un rapporto non del tutto idilliaco.
Alla fine del ‘700 e per tutto il secolo successivo, Vetralla vide la presenza sul suo territorio, di Francesi, Austriaci e Russi.
Venne poi coinvolta nel Risorgimento italiano, fino alla presa di Roma, nel 1870.