La Via Amerina era il più importante asse di comunicazione dell’Ager Faliscus, abitato dall’antica popolazione falisca.
Essa fu utilizzata come Cardine Massimo nella costruzione di Falerii Novi (il Decumano si pensa potesse essere la Via Cimina); questo permette di indicare il 241 a. C. come termine “post quem” della sua realizzazione, non avendo altre date certe a cui far riferimento
La Via Amerina era strategicamente molto importante, in quanto collegava Roma alla vicina Umbria con un percorso di sole 56 miglia. La strada prese proprio il nome dall’ultima stazione di posta della via, la cittadina di Ameria, oggi Amelia, in provincia di Terni.
La Via Amerina fu utilizzata lungo tutto il medioevo come asse di commercio principale. Con il nuovo assetto territoriale essa andò via via perdendo di importanza, ma non fu mai completamente abbandonata.
Ancora oggi è possibile percorrere alcuni suoi tratti, immergendosi nella storia e nella natura, tra fitte boscaglie e antiche necropoli.
Non lontano dalle mura di cinta di Falerii Novi e quindi dalla Chiesa di Santa Maria in Falleri, è possibile attraversare un tratto dell’antica Via Amerina e visitare la necropoli monumentale con tombe che risalgono fino al III secolo a. C.
Il complesso archeologico è formato da tre diverse aree: Cava Foce, Tre Ponti e Cavo degli Zucchi, lungo un percorso molto suggestivo di circa m. 1500 che ricalca l’antico tracciato stradale.